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La Minutera

La Minutera

Per una festa di altri tempi occorrerebbero delle foto di altri tempi. Ma come si può fare? Si, è vero, esiste il fotoritocco, con cui oggi si fa praticamente tutto. Ma si può avere in pochi secondi un originale, stile ‘800, non ritoccato?

Basta trovare una minutera e un fotografo che la sappia usare et voilà, ecco le foto d’altri tempi.

In realtà non è poi così semplice, ma Nicola Salza, macchinista ferroviere in pensione, sa bene come funziona una minutera, e domenica 19 maggio sarà presente a “Prossima Stazione… Torrenieri” con la sua scatoletta magica per scattare foto particolari pronte in pochi minuti.

Ma cos’è una minutera? Intanto il nome deriva da un termine spagnolo che sta a significare “pochi minuti”, giusto il tempo che ci vuole tra lo scatto di una foto e la sua stampa immediata. La fotografia minutera è particolarmente adatta alla nostra festa poiché fra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento era un vero e proprio mestiere dettato dalla necessità di avere stampe fotografiche in tempo breve, poiché gli studi fotografici si trovavano solo nelle grandi città. I fotografi minuteri, che in Italia venivano chiamati anche “cassettisti” erano ambulanti che usavano materiali poveri per fare foto che tutti potevano permettersi, girovagando nelle piazze e nelle sagre paesane. Sono rimasti in auge fino agli anni ’60 del secolo scorso, finché la diffusione delle fotocamere a trattamento istantaneo (tipo la Polaroid) ne hanno decretato la progressiva scomparsa. Ma non era la stessa cosa.

A differenza di queste nuove macchine che producevano foto istantanee dai colori un pò scuri, la minutera, per spiegarlo brevemente e con parole semplici, è una scatola che contiene una specie di camera oscura in miniatura divisa in due parti. La prima è dedicata alla cattura dell’immagine, la seconda allo sviluppo fissaggio e lavaggio della carta fotografica. Attraverso contatto fra il negativo ottenuto dalla ripresa e la carta sensibile, si ottiene il positivo.

Posare con vestiti ottocenteschi, accanto a un treno a vapore ottocentesco, davanti a una fotocamera ottocentesca, per una foto ottocentesca, nell’atmosfera di una rievocazione ottocentesca si può fare solo a “Prossima Stazione… Torrenieri”

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