Ad una settimana dal termine dei festeggiamenti patronali, tiriamo le somme della ritrovata festa di Santa Maria Maddalena, patrona di Torrenieri.
Partiamo proprio da qui. La festa di per sé era caduta in disuso; i più anziani, ma neanche poi tanto, ricordano piacevolmente quando al contrario si formavano tutti i baracchini nel piazzale delle vecchie scuole e ci si poteva sedere al fresco, mangiare, bere e partecipare o semplicemente guardare le manifestazioni sportive, raduni d’auto d’epoca e serate danzanti. Poi, si sa, a lavorare sono sempre i soliti e dato che anche ad alcuni parroci importava poco o nulla di ricordare la patrona, piano piano si era spento tutto l’entusiasmo. Più volte si era parlato di riunire le forze e mettere insieme di nuovo la festa ma, tra il dire e il fare…
A don Antonio, il nuovo parroco, va indubbiamente il merito di averci creduto. E’ lui infatti che, dopo essersi rimboccato le maniche, ha provato a coinvolgere le associazioni e i paesani esortandoli a mettersi in moto e fare, ognuno nel loro piccolo, la propria parte, partecipando a sua volta attivamente ai vari eventi.
E così sono stati in molti, anche considerando che siamo in periodo di ferie, a partecipare alle varie iniziative.
Alla camminata inaugurale del lunedì intorno a Torrenieri, c’erano diverse, nonostante la stata fosse a rischi temporale. E’ vero anche che si trattava di un percorso facile ma molti dei presenti non erano fra i consueti camminatori del gruppo “Scarpe Diem” che l’ha organizzata. Gente insolita, calciatori ed ex calciatori di tutte le età ed improbabili arbitri, si sono visti anche al torneo di calcio organizzato dalla polisportiva il mercoledì; un torneo blando, all’insegna del divertimento, che si è risolto comunque in una bella serata. Buona partecipazione di cristiani e non anche alla gara di briscola dell’Arci, che qualche altro prete anni fa avrebbe visto come fumo negli occhi. E che dire delle cenette di quartiere. La definirei proprio “una bella pensata”. E’ vero che c’è già “Torrenieri esce a cena” (l’appuntamento di quest’anno è per VENERDI 30 AGOSTO) ma si tratta di una cena in cui tutti i torrenieresi si riuniscono per celebrare la Francigena e a cui partecipa anche gente di altri paesi, in una sorta di gemellaggio a tavola per salutare la fine dell’estate. Questa invece è stata proprio una cosa interna dei quartieri per riunirsi, per conoscersi meglio. Per quanto ne so, solo in via San Rocco era già stata fatta una cosa del genere, ma vedere che in tutto il paese, nei piazzali e nelle viuzze secondarie, si riunivano tavolate di 15, 30, 40 persone a condividere la propria cena, credo che renda proprio l’idea della parola “fraternizzare”. C’era diversa gente anche alla processione, che non capitava più tanto spesso di vedere lungo le vie del paese.
E in tutto questo abbiamo visto un Don Antonio partecipe, sempre presente, che non ha esitato a mettersi in gioco e di volta in volta si improvvisava camminatore, calciatore o dispensatore di pane e vino (simbolicamente è ovvio).
Quindi che dire del tutto? Una settimana di festeggiamenti all’insegna della semplicità, della giocosità, direi nello stile di don Antonio; forse partita un po’ in sordina ma che ha riscontrato una notevole partecipazione di gran parte del paese. C’è da scommettere che l’anno prossimo andrà anche meglio, visto che già adesso tutti se lo aspettano. In fondo anche “Prossima Stazione… Torrenieri” è partita con una merenda in piazza.
Solo per ricordare che insieme a Santa Maria Maddalena, co-patrono di Torrenieri è San Rocco.
Intorno al ‘400 la Comunità di Torrenieri chiese a Siena l’autorizzazione per organizzare una fiera in occasione della festa del 22 luglio, ma fu negata, forse perché il periodo impegnava in pieno gli agricoltori nelle loro “faccende”.
In seguito ci riprovarono chiedendo di organizzare la fiera in occasione dei festeggiamenti di San Ricco e questa volta venne accolta; e così per tanti anni, sino alla metà degli anni ’70 quando il Comune abolì tutte le fiere a favore dei mercati settimanali, il 17 di agosto a Torrenieri si aveva il grande “fierone”